IL PERDONO DEI GIUDA
Ogni croce portata dall’uomo
è una croce sulle spalle di Dio
che sottrae ogni volta
all’oblio
il peccato di Adamo dal pom
(o).
Anche Giuda sarà l’Ecce Homo
per quel ruolo che ebbe sua
vita
essa stessa dal trader tradita
per la colpa e per l’Alto
Perdon.
Ci saranno altri Giuda per
questo
altri uomini donne fratelli
or la croce dei tristi
ribelli
è passata dal Cristo ai
fedel.
Qual chiamati al perdono dei
Giuda
a ciascuno diran: «Non temere,
non siam qui per vederti morire,
senza prima salvarti dal fuò! ».
Autore: Claudio de Lutio di Castelguidone
http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-115079
http://www.alidicarta.it/leggi.asp?testo=2142014479
Quegli
occhi grandi e quei capelli neri
All’imbrunir di un dì di
mezza estate
neppur nel tempo pari ad un
istante
attrassero il cuor suo e i
suoi pensieri
quegli occhi grandi e quei capelli
neri.
Sol’oggi egli può dir per quale
cosa
fu invano da quel giorno
trovar posa
finchè notar gli parve d’improvviso
gli stessi occhi che gli avean
sorriso;
guardavan lieti il volto d’un
piccino
quando a giocar venia più da
vicino:
come la madre anch’egli aveva
fieri
due occhi grandi ed i capelli
neri.
Non era che ad un passo da
costoro
e già due lacrime vid’ei
cader’a coro:
solea bagnar una goccia
ciascun viso
ma il posto dovea dare ad un
sorriso.
La mano del bambin la donna
prese
la pose in quel del padre e
lo sorprese:
lui fu commosso e tenne volentieri
quegli occhi grandi e quei
capelli neri.
Autore: Claudio de Lutio di
Castelguidone
QUAL REGALO DI NATALE
Ecco a te, oh padre caro,
quale dono di Natale,
quel fra tutti ch’è il più raro!
Parrebb’essere banale,
un regalo come tanti,
atto sol circostanziale.
Viene scelto dai cotanti
c’han capito cos’è un padre
dai suoi gesti più importanti.
Pur è dato ad una madre
a cui spetta pari onore
come Iddio è a comandare.
Or sian ferme ogn’un
dell'ore!
Senza esser solo amene
sian
parol(a) che v’en dal core!
Dico
allor: “Ti Voglio Bene!”
Questo è il dono mio più caro,
quant’a te più si conviene:
un ristoro d’ogni amaro.
Qual regalo di Natale,
quel fra tutti ch’è il più
raro…
Autore: Claudio de Lutio di
Castelguidone
A ENRICO CARUSO…
Non fu che il primo canto
fortunato
quel del vagito che s’udì sì
forte
al primo piano e rimbombò
alle porte
d’ogni palazzo in via San
Giovanniello.
Fu il pianto del fenomeno ch’eri nato
per porre fine a quella triste sorte
che si accanì ben diciassette volte
sferrando mortal colpo al tuo fratello.
Enrico dei Caruso fosti chiamato:
al fabbro Marcellin e sua consorte,
Anna Baldini,
le speranze tolte
deiscenti fur con te, loro granello.
Di umor mutevole e scatto sì
immediato
ma sempre dolce e di natur
solerte
benchè apparisti puntiglioso a
volte
scritto sull’acqua il tuo
rancor fu quello.
Ancor bambino e già prodigio
innato
le prime basi della canora
arte
ti furon date dal mio
bisnonno in parte,
Raffaele,
maestro di piano e ritornello.
Da allor più forte al canto
appassionato
nei cori in chiese e nei
teatri inoltre
la voce tua sia giorno che di
notte
venne apprezzata a nome Carusiello.
Allo “Strasburgo” a Napoli scritturato
cantasti anche al “Gambrinus” note alte
ma la tua fama dovea sconfinar
oltre
dall’Italia, finanche da
Parigi con l’Othello.
Così
ti arrise il gran successo attuato
grazie
a quel timbro portato sino a corte
e
le attenzion di illustri autor rivolte
ma
nel tuo cuor restasti Carusiello.
E se il più gran tenor di tutti i tempi
ti decretaron unanimi i consensi
a Napoli lasciasti la tua voce:
rimbomba nel riposo a San Giovanniello.
Autore: Claudio de Lutio di
Castelguidone
RITORNA…OH NAPOLI
Potrò vederti ancor com’eri prima
potrò tenerti in cor più stretta ancora
ma al tuo splendor ritorna
come allora
quando ai poeti, oh Napoli, desti la rima!
Potrò ammirar così tutti i tuoi incanti
potrò ogni meraviglia raccontare
sarà il Vesuvio, sarà il cielo e il mare
non certo sarà quel dei cuori affranti.
Potrò scrutar per bene i vicoletti
potrò scoprire strade e sotterranei
citar antichi artisti e contemporanei
dai saltimbanchi ai più grandi intelletti.
Potrò far aneddotiche cumane
potrò narrar l’istoria della pizza
se occorre illustrerò ciascuna piazza
da quella del Gesù con le campane.
Potrò fermarmi dalla “Bersagliera”
potrò assaggiar spaghetti con il mare
un mandolin sarà ad accompagnare
taralli, tarantelle e una chitarra.
Potrò cantar le tue canzon più belle
potrò intonar la dolce “Reginella”,
“Pusilleco 'nsentimento”,
“Lazzarella”
senza dimenticar nessuna tra quelle.
Oh, mia città,
potrò far tutto questo ed altro ancora,
ma al tuo splendor ritorna come allora!
Autore: Claudio de Lutio di Castelguidone
LI’…AL DI LA’ DELLE NUVOLE
Al di là delle nuvole,
c’è un posto che non è vicino
e non è lontano.
E’ sempre lì!
E’ un regalo…è un dono per
ciascuno.
E’ al di là delle nuvole…
Il biglietto del viaggio di
andata per raggiungerlo
e’ tutto quello che bisogna
lasciarsi alle spalle.
E’ un riappropriarsi l’anima…è
un ritorno al sereno.
E’ proprio lì!
Al di là delle nuvole…
Autore:
Claudio de Lutio di Castelguidone
E’ GIA’ NOTTE CHE STA PER
PASSARE
Nel
silenzio che incombe più forte
siete pronte voi stelle a
brillare,
per l’annuncio nel ciel che
“è già notte”…
E tu luna non resti a
guardare,
ma trattieni gli influssi di
marte
mentre i sogni continui a
cullare:
c’è chi pensa ad un treno e
non parte…
c’è chi vuol solamente
arrivare…
c’è un barbone che dorme in
disparte
e c’è chi lo vorrebbe
aiutare…
c’è chi spera di vincere a
carte
e
chi gode per solo sfidare…
c’è chi intende lasciar la
consorte
e chi invece si vuol
maritare…
c’è chi vuole spietata la
corte…
chi soltanto una donna da
amare…
c’è che ce ne sarebbero
oltre…
ma ad oltranza non serve qui
andare:
fosse pure desìo della morte,
è
già notte che sta per passare…
Autore: Claudio de Lutio di Castelguidone
http://www.alidicarta.it/leggi.asp?testo=2112013114643
NON HO PIU' PAURA
Paura...
Non sei virtù né mai tu lo sarai,
nemica immemore del nobile coraggio,
che pur assali a tradimento e oltraggio,
senza fermarti mai!
Non sei virtù!
Getti ogni sfida senza distinzione.
Non badi a chi è la vittima del gioco:
sia essa un animale oppure un uomo,
poc'ha importanza...
Getti ogni sfida!
Non sempre trionfi e questo tu lo sai.
Non sei che un mezzo per la tua vittoria:
nelle preoccupazioni altrui trovi la gloria,
finché non v'è reazione...
Non sempre trionfi!
E allora sembra inutile il tuo agire,
laddove si comprende ch’esce indenne
colui che affronta sé prima di dire
che la paura è un male a lui perenne...
Il tuo agire è inutile: non ho più "Paura"!
Autore: Claudio de Lutio di Castelguidone
http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=330142&t=Non+ho+pi%F9+Paura